Perché è Ipoallergenico
“Ai gatti riesce quello che resta negato all’uomo: attraversare la vita senza fare rumore” Hernst Hemingway
Il gatto Siberiano è ipoallergenico perché una delle particolarità di questa razza consiste nella sua totale o quasi mancanza di produzione della proteina Fel d1. Per questo motivo anche soggetti normalmente allergici al gatto possono convivere serenamente con il loro amico a quattro zampe. Occorre però avere alcune piccole precauzioni così da ridurre al minimo i fastidi ove si manifestassero.
Normalmente la presenza di un solo micio non causa reazioni se non che di rado e in soggetti che hanno anche numerose altre allergia a sostanze inalatorie o acari. Per questo si consiglia di eseguire un test allergico in allevamento prima di adottare un cucciolo. I maschi interi sono quelli che producono quantità maggiori di Fel d1 ma una volta sterilizzati il valore scende. Le femmine ne producono meno in ogni caso.
Alcune nozioni di base
Il concetto di allergia fu introdotto da due pediatri vienesi nel 1906 che furuno i primi ad osservare come il sistema immunitario potesse dare risposte dannose per l’organismo. A scatenare i sintomi allergici sono gli anticorpi denominati IgE che nei soggetti allergici hanno valori particolarmente elevati. Le allergie hanno una predisposizione ereditaria e possono manifestarsi a qualsiasi età e mutare nel tempo.
Cos’è l’allergia?
L’allergia al pelo gatto è una reazione fisiologica che colpisce moltissime persone, spesso riconducibile alla presenza di alcuni enzimi comuni nella saliva dello stesso. La responsabilità è da imputare alla proteina Fel d1 prodotta dalle ghiandole sebacee, ma presente anche nella saliva del gatto, nell’urina, nelle scaglie della cute morta e nelle lacrime. Leccando ripetutamente il pelo per la toilette quotidiana, il micio distribuisce sullo stesso l’allergene, che quindi entrerà in circolo nell’aria. La semplice vicinanza o il tocco del pelo dell’animale possono trasformarsi un tortura, maggiormente per chi ne risulta allergico e ne patisce la presenza.La particolarità di queste componenti proteiche (o allergeni) è quella di risultare leggere e volatili, quindi di facile diffusione nell’aria e nell’ambiente. La loro permanenza nei luoghi abitativi e non risulta quindi a lungo termine e la diffusione è incentivata dalla presenza di acari all’interno del pelo. La convivenza con il gatto può stimolare una reazione allergica, sia blanda che forte. I sintomi possono risultare vari e differenti, ma con il tempo la situazione potrebbe aggravarsi per questo è importante rivolgersi a un medico o un allergolo.
Allergia e sintomi
I sintomi più classici dell’allergia al gatto possono essere: rinite, starnuti, tosse, congestione nasale, prurito agli occhi e sul viso, ma anche al naso e alla gola, lacrimazione, stanchezza, difficoltà respiratoria, senso di oppressione al petto e sonno disturbato. In alcuni casi orticaria, macchie accompagnate da forte prurito. I sintomi posso portare a infiammazioni delle vie respiratorie e della gola, con il coinvolgimento delle orecchie e forte asma.Una condizione che, se associata alla ritualità primaverile di pollini e fiori può aggravare lo stato di salute, implementando la condizione allergica e di irritazione. Solitamente un esame approfondito delle vie respiratorie, un test cutaneo o uno del sangue (RAST) potrebbe determinare la presenza dell’allergia.
Controllare l’allergia
Per controllare e tenere a bada l’allergia esistono alcune vie semplici e trucchi di base che possono risultare utili e importanti. Ad esempio è bene non toccare direttamente la lettiera, perché fucina di batteri e allergeni scatenanti, se non indossando un paio di guanti. Gli spazi di uso comune dovranno risultare altamente puliti, con cambi frequenti delle lenzuola e del tessile cattura allergeni. Il micio potrà frequentare la casa tranne la camera da letto, che dovrà risultare spazio neutrale dove poter respirare e dormire serenamente. L’animale dovrà essere pulito e spazzolato con più frequenza, oppure lavato almeno una volta al mese con prodotti specifici come l’Allerpet.Importante tenere pulite le mani lavandole con frequenza, se normalmente il solo tocco del gatto e poi del viso o degli occhi può scatenare una reazione. Cosi come utile utilizzare aspirapolveri con filtro hepa ed eseguire spesso la pulizia di tappeti, divani, tende, ecc. Si consiglia l’utilizzo di Ribes Nigrum in gocce e Histaminum in granuli, metodi naturali che aiutano l’organismo ad abbassare le IgE.
Approfondimento: gli allergeni del gatto
Fel d 1
L’allergene è costituito da due catene peptidiche, alfa (4 kDa) e beta (14 kDa), unite da ponti disolfuro. Questo eterodimero si unisce nuovamente allo stato naturale per formare un tetramero di 33-39 kDa. Non è stato finora il Fel d 1 classificato in una famiglia proteica, anzi ha determinato per le proteine omologhe incontrate nei felini (pantera, leone, ecc …) una “nuova” famiglia Fel d 1-like entro cui sono state collocate. La struttura del Fel d 1 evidenzia una struttura proteica completamente elicoidale, comprendente 8 eliche. I 2 polipeptidi del Fel d 1 strutturalmente sono molto simili, anche se hanno una identità di sequenza solamente del 10-15 %. Fel d 1 e omologhi della famiglia proteica delle uteroglobine, quali uteroglobina del coniglio, la “human Clara cell protein”, CC16, la proteina che lega gli androgeni presente nei topi, tutte sono dotate di una cavità (immagine da Grönlund H, 2010) che potrebbe essere il sito di un ligando e del trasporto del calcio. L’uteroglobina umana ad es. può trasportare retinolo o progesterone. Questa funzione sarebbe coerente con la produzione di Fel d 1 che è ormone-dipendente: i gatti maschi interi producono più Fel d 1 dei gatti di sesso femminile. Inoltre esiste una omologia tra Fel d 1 ed una proteina che lega gli androgeni presente nei roditori.Ma Fel d 1 ha una identità di sequenza molto debole con quella delle uteroglobine (circa il 20% per la catena alfa).
L’esatta natura delle Fel d 1 comunque non è stata ancora chiarita. Fel d 1 è, di gran lunga, il principale allergene del gatto:
– si trova spesso positivo in vitro in oltre più dell’ 80 – 90% dei soggetti reattivi all’estratto del gatto;-
– spesso è l’unico ad essere positivo tra gli allergeni del gatto;
– rappresenta una parte preponderante della IgE-reattività in seno all’estratto di gatto. Fel d 1 è quindi un buon candidato per i tests diagnostici in allergologia molecolare.
Gli epitopi di Fel d 1 sono in parte conformazionali, in quanto la somma delle IgE-reattività delle due catene separate di Fel d 1 è molto inferiore alla IgE-reattività del Feld d 1 naturale (eterodimero). La catena beta di Fel d 1 è glicosilata, ma questa glicosilazione non sembra in grado di generare una IgE-reattività. Il colore del pelo e la razza non sono correlate con la produzione di Fel d 1. L’unica razza che ha una produzione minore di Feld1 è la razza siberiana come attestano nuemrosi studi e ricerche internazionali.
Fel d 2
E’ una albumina presente nel siero, come pure nella forfora e nella saliva. La prevalenza di positività in vitro Fel d 2 varia dal 6% al 30%. Sembra essere più elevata in caso di doppia positività gatto e cane. E ‘molto raro trovare Fel d 2 positivo senza che sia positivo anche Fel d 1. La rilevanza clinica di Fel d 2 comunque non è chiara.
Fel d 3
E’ una proteina di 11 kDa che agisce come inibitore delle cisteina proteasi. Più in particolare, questo inibitore è classificato tra le antiproteasi della famiglia delle “stefins”, gruppo di proteine all’interno della superfamiglia delle cistatine. Fel d 3 evidenzia una identità del 79% con la cistatina A del bue, ed è pure essa un inibitore delle cisteina proteasi. La reattività di Fel d 3 è poco conosciuta. Uno studio ha stimato nel 2% la prevalenza di positività al Fel d 3.
Fel d 4
E’una lipocalina. La sua caratterizzazione recente ha messo fine ad una situazione nella quale il gatto si distingueva dai mammiferi per essere apparentemente sprovvisto di lipocalina IgE-reattiva. Fel d 4 è sintetizzato nelle ghiandole sottomascellari. È stato riscontrato positivo nel 30% dei pazienti in uno studio e nel 63% in un altro studio (a volte con una reattività maggiore di Fel d 1). L’omologia di Fel d 4 con altre lipocaline va dal 21% di identità con Can f 1 (cane), al 26% con Bos d 2 (mucca), al 67% con Equ c 1 (cavallo). Non vuol dire che ciò si traduca anche in cross-reattività.
Fel d 5
Questo allergene è costituito dalle IgA del gatto. Di origine sierica, queste IgA sembrano poter essere presenti in estratti di cute. Fel d 5 è stato trovato positivo nel 38% dei pazienti, ma solo ¼ di loro rimaneva positivo dopo deglicosilazione dell’allergene. E’ verosimile quindi che gli epitopi principali di Fel d 5 siano di natura carboidratica. Da tener presentre come all’immunoblot la catena pesante di queste IgA migra allo stesso livello del Fel d 2, l’albumina del gatto.
Fel d 6
L’ IUIS*ha ritenuto le IgM del gatto , Fel d 6, come “allergene” valido. Tuttavia, le prove della presenza di IgM negli annessi cutanei del gatto non sono state eseguite. E’ stato dimostrato tra Fel d 5 e queste IgM solamente una cross-reattività , che però è di tipo CCD.
Fel d 7
L’IUIS*ha ugualmente ritenuto come allergene Fel d 7, una proteina omologa a quella isolata dalle ghiandole von Ebner (18 kDa) presenti nella regione posteriore della lingua del gatto. Ha una sequenza aminoacidica per il 63 % omologa a quella del Can f 1. Tale situazione potrebbe essere di aiuto nella doppia sensibilizzazione cane e gatto.
Fel d 8
E’ una recente proteina isolata dalla ghiandola salivare mandibolare e ha una sequenza simile a quella dei maggiori allergeni del cavallo, Equ c 4 ed Equ c 5, chiamate “latherins” con proprietà tensioattive prodotte nella pelle e nella saliva dei cavalli. E’ stato dimostrato che Equ c 5 , questa proteina “latherin” è un allergene e che si lega alle IgE nel 77 % di allergici al cavallo.
*Acronimo di International Union of Immunological Societies
Cross-reazioni
I soggetti allergici al gatto con anticorpi verso Fel d 1 hanno mostrato anche di reagire verso le corrispondenti proteine di ocelot, puma, gattopardo, tigre siberiana, leone, giaguaro e leopardo delle nevi.Parte degli allergici al gatto possono anche reagire ai cani e talora anche ad altri animali. L’albumina sierica rappresenta il principale comune componente. Una estesa cross-reattività si verifica anche tra albumine di specie tra loro non correlate e soggetti con anticorpi IgE verso l’albumina di gatto possono pure reagire con l’orso, bovini, maiali, roditori e animali da pelliccia quali visone e volpe. Tuttavia vi è una grande variabilità e in genere si ha una selettiva sensibilità verso un numero limitato di specie, indicando epitopi condivisi e specifici.
Fonti documentaliA
Adédoyin J, Grönlund H, Öman H, et al. Cat IgA, representative of new carbohydrate cross-reactive allergens. J Allergy Clin Immunol 2007;119:640-645. Almqvist C, Larsson PH, Egmar A-C, et al. School as a risk environment for children allergic to cats and a site for transfer of cat allergen to homes. J Allergy Clin Immunol 1999;103:1012-1017. Avner DB, Perzanowski MS, Platts-Mills TA, Woodfolk JA. Evaluation of different techniques for washing cats: quantitation of allergen removed from the cat and the effect on airborne Fel d 1. J Allergy Clin Immunol 1997;100:307-312.
